Patrimonio Librario
Dei circa 170 mila volumi della Biblioteca (numero sempre in evoluzione) molti sono quelli di notevole pregio: manoscritti, chorali, incunaboli, cinquecentine di alto valore artistico e documentario appartenuti per lo più agli ordini religiosi soppressi, ma anche provenienti dalla donazione del Generale Fardella o da altri lasciti. Il loro contenuto è estremamente eterogeneo: opere letterarie, testi filosofici, testi religiosi, trattati di vario argomento (medicina, grammatica, matematica).
Manoscritti e corali
I Manoscritti e i Chorali della Biblioteca Fardelliana sono 446. La maggior parte di questi proviene dalle disciolte corporazioni religiose, alcuni facevano invece parte della libreria del Generale Fardella, primo nucleo della biblioteca. Uno dei chorali più belli è l’Antifonario.
Officina propria temporum, manoscritto di grande formato, il cui testo contiene il primo Vespro della Domenica delle Palme. Altro manoscritto notevole è Orationes di Cicerone, copia del calligrafo fiorentino Antonio Sinibaldi, considerato uno dei maggiori amanuensi del XV secolo. Del XIII secolo è Supra quartum Sententiarum di Pietro de Tarantasia.
In lingua ebraica è il manoscritto di Abū l-῾Ā´fiya, scrittore spagnolo del XIII secolo, La luce dell’intelletto, trascritto da due copisti, uno del XIV secolo, l’altro del XVI. Altro manoscritto importante è Factorum ac dictiorum memorabilium di Valerius Maximus. Esso contiene i primi quatto libri dell’opera di Valerio Massimo (cc.1-116) ed è datata 1302. Di grande pregio due Libri d’Ore miniati del XIV e XV secolo.
Pergamene
Il Fondo delle pergamene della Biblioteca Fardelliana si compone di 172 documenti manoscritti.
In particolare 15 pergamene sono del XIII secolo, 35 del XIV secolo, 62 del XV secolo, 50 del XVI secolo e 10 del XVII secolo.
La pergamena più antica è datata 12 agosto 1252 e riguarda un atto di vendita redatto dal notaio Orlando de Hadea.
Incunaboli
Con il termine incunàbolo si qualificano i primi prodotti della tipografia, stampati ai primordi dell’invenzione della stampa a caratteri mobili, dalla metà fino alla fine del Quattrocento.
Il Fondo della Biblioteca Fardelliana comprende 125 di queste opere, dal contenuto eterogeneo: opere letterarie, testi filosofici, opere di contenuto morale e religioso, trattati di medicina e di matematica.
La varietà di contenuti evidenzia gli interessi culturali del tempo, con la riscoperta dei classici e lo sviluppo della trattatistica. Nel catalogo della Biblioteca Fardelliana sono presenti Aristotele, Platone, Plinio, Plutarco, Diodoro Siculo, Marziale, Virgilio, e anche umanisti quali Marsilio Ficino, Angelo Poliziano, Leonardo Bruni.
Ma hanno ampia rappresentanza anche i testi di carattere filosofico-religioso, con opere di Tommaso d’Aquino, S. Agostino, Duns Scoto; così come sono presenti numerose opere di agiografia, che denotano il perdurare del gusto medievale per la letteratura volta ad alimentare la pietà popolare con la narrazione dei miracoli e della vita di Cristo e dei Santi.
Il rinnovato interesse per la classicità si manifesta anche nei caratteri di stampa: ricompare il carattere romano, anche se il carattere gotico non viene tralasciato. E’ interessante notare che, per i tipografi del Quattrocento, la scelta del carattere di stampa è determinato dal contenuto dell’opera: l’uso dei caratteri gotici permane nelle opere di argomento religioso, mentre per le opere di interesse umanistico si adopera senza eccezioni il carattere romano.
Cinquecentine
Il Fondo costituito dalle edizioni a stampa del XVI secolo della Biblioteca Fardelliana comprende circa 700 opere di vario genere, per lo più prodotte in Italia. Le edizioni veneziane sono le più numerose (oltre il 60% del totale), seguite da quelle stampate a Roma, Napoli, Milano, Firenze e in altri centri minori. Circa una ventina sono le cinquecentine siciliane, in massima parte palermitane e messinesi.
Le edizioni straniere sono in tutto 183. In particolare 110 provengono dalla Francia, 21 dalla Germania, 21 dalla Spagna, 4 dal Belgio e 27 dalla Svizzera.
Per quanto riguarda i tipografi, nel catalogo figurano i nomi dei più importanti e conosciuti stampatori dell’epoca, tra i quali, solo per citarne alcuni, il celebre Christophe Plantin che creò per primo ad Anversa, intorno alla metà del secolo, un vero e proprio impero editoriale; Arnout Coninx; Henri e Robert Estienne, che per molti anni operarono con grande successo a Parigi; di Lione era invece Sebastien Gryphius, che con i suoi prodotti fece grande concorrenza, dopo averne imitato i caratteri, alle più note edizioni veneziane di grandi classici del grande Manunzio; ed infine il tedesco Franz Birckman.
Riguardo all’acquisizione delle cinquecentine della Biblioteca Fardelliana si rileva che molte provengono dalla donazione del Generale Giambattista Fardella; alcune erano appartenute alle biblioteche dei conventi degli Agostiniani Scalzi, dei PP. Cappuccini, dei PP Francescani Riformati di S. Anna; altre, infine, sono state acquistate dal Comune di Trapani nella prima metà dell’Ottocento.
Fondo musicale A. Scontrino
La Biblioteca Fardelliana ha un patrimonio musicale che, per la maggior parte, va dall’Ottocento fino al Novecento e conta 197 record di cui 89 sono manoscritti. Fu una carta autografata di uno dei più conosciuti compositori catanesi, Vincenzo Bellini, il primo documento musicale che giunse in Biblioteca nel 1863, donato dall’ingegnere capo della provincia, Benedetto Ventimiglia. Si aggiunsero poi altri 5 manoscritti, corali, del XVI sec. Così si costituì l’origine di questo fondo, di grande interesse se si pensa alla tradizione musicale italiana tra l’Ottocento e il Novecento come dedita solamente all’opera lirica.
Si comincia a notare, infatti, l’inizio di musica per violino, clarinetto, pianoforte, contrabbasso e non solo, anche di quartetti che in genere si fanno risalire alla tradizione tedesca.
Il Fondo fu dedicato a uno dei compositori più importanti della città di Trapani, Antonio Scontrino. Lo stesso Giuseppe Verdi, conosciuto a Milano durante il periodo che va dagli anni ’70 agli anni ’90 dell’ottocento, vedeva in Antonio Scontrino un influsso dei grandi romantici tedeschi nelle sue composizioni.
Di tutte le sue opere teatrali, Matelda fu la sua prima prodotta in pubblico nel 1971.
Grazie al Quartetto n 1, eseguito per la prima volta a Firenze dal rinomato Quartetto fiorentino, si fece ascoltare anche da D’Annunzio in un’audizione, con la quale gli furono commissionate delle musiche di scena per la “Francesca da Rimini”. La collaborazione tra Antonio Scontrino e Gabriele D’Annunzio inizia con un telegramma datato Settignano 21 ottobre 1901 nel quale lo scrittore comunicava : “Si va in scena il 9 dicembre immancabilmente. È necessario cominciare prove cori e ballata”
Il 9 marzo 1914 D. Richard Struss diresse al Königliches Opernhaus di Berlino la sua Sinfonia Romantica.
Antonio Scontrino operava un fascinum malefico e disastroso, come, secondo Mario Corsi, D’Annunzio riteneva. Grazie a lui la Biblioteca Fardelliana vanta una raccolta di epistole di grande interesse, sia per notizie biografico-critiche che per autografi di eccezione: Verdi, Strauss, D’Annunzio, Pirandello, Verga, la Duse e altri ancora.
Emeroteca
Stampe Fondo M.E.N.
Stampe Fondo M.E.N.
Oltre un migliaio tra quotidiani, bisettimanali, settimanali, mensili e riviste di vario genere italiane e straniere, la biblioteca possiede molti dei periodici della raccolta stampati a Trapani dal XIX secolo fino giorni nostri. Possiamo citare, tra i più antichi importanti, la prima rivista letteraria siciliana Nuove Effemeridi, del 1801, e il “Giornale degli Atti della Intendenza”, del 1818 e ha smesso di pubblicare nel 1866. Molti sono i periodici pubblicati tra il 1845 e il 1849 durante i moti antiborbonici, come i palermitani La Falce, l’Argo Siciliano, Il Bastone, La Bomba-Giornale di opposizione, L’Etna, La Forbice, la Giovane Sicilia, Il Popolo e molti altri. Altri importanti periodici stampati nel XIX secolo sono: il trapanese Esopo-Gazzettino popolare; La Gazzetta di Trapani, L’Avvenire di Trapani; l’Avanti, giornale socialista; il “Corriere”, pubblicato come bollettino di guerra dal 1917 al 1921. Vari periodici provengono dal periodo fascista, come Il Littorio pubblicato dal 1925 al 1930. La Fardelliana è in possesso di alcune prestigiose riviste, come L’Illustrazione Italiana, La Domenica del Corriere, L’Espresso, Civiltà Cattolica e Nuova Antologia. Molti i quotidiani storici L’Ora e Telestar di Palermo.
Archivio del Senato di Trapani
Il fondo è molto prezioso per la ricostruzione della storia Trapanese dal 1300 al 1700. Sono 785 unità archivistiche tra cui lettere originali che provenivano dal Senato su qualsiasi argomento, firmate da re, viceré, ministri, generali, cardinali e vescovi. Le lettere più antiche partono dal 1400.
Serie:
Lettere 15
Copia lettere 165
Omnia acta 111
Bandi e consigli 125
Manadata 69
Donazioni insinuate 122
Soggiogazioni insinuate 113
Memoriali e atti giudiziari 16
Deputazione di sanità 4
Deputazione frumentaria 7
Decurionato 3
Convento dell’Annunziata 3
Miscellanea 32
Stampe
La Fardelliana possiede una cospicua e interessante raccolta di stampe. Purtroppo la loro provenienza non è stata accertata. Si può pensare che facesse parte dell’istituzione precedente dell’edificio, oppure molte provengono da donatori di cui non siamo sicuri. Alcune riportano il simbolo dell’ex “Biblioteca S. Annae Drepana”, quindi proveniente dall’ex convento S. Anna di Trapani, altre segnate come “Vecchi fondi” dovevano far parte della donazione da parte del comune di fogli sciolti che in parte sono stati donanti anche al museo Pepoli.
Molto importanti, tra i fondi della biblioteca, sono, il M.E.N, il Gatto e la raccolta di stampe di Giovanni Battista Piranesi, incisore, architetto e teorico dell’architettura italiano.
Stampe Fondo M.E.N.
Stampe Fondo Gatto
Stampe Piranesi
Erbario